Paper vincitore del Call4Papers Alpha 2022
Quali sono i fattori di rischio per la logistica del Paese derivanti dall’instabilità globale e come sarebbe possibile arginarli nel prossimo futuro
La transizione energetica costituisce un onere e un’opportunità per l’Italia. Se da un lato, difatti, sarà necessario affrontare le sfide insite nel cambiamento del mix energetico, dall’altro, le attuali opportunità di finanziamento internazionali permettono all’Italia di liberarsi dal giogo di una politica energetica strutturalmente dipendente da importazioni provenienti da Paesi caratterizzati da un elevato rischio geopolitico. Il tempo per una radicale riforma del settore energetico è ora o mai più. Tale riforma, che in ultima analisi consisterà nella transizione verso forme di energia rinnovabili, non potrà che attuarsi nel lungo periodo. Il breve periodo vedrà invece un utilizzo sempre maggiore del gas naturale, combustibile fossile dalle emissioni di CO2 nettamente inferiori in termini relativi rispetto al petrolio o al carbone. Transitando per il breve e per il medio e lungo periodo, l’Italia potrebbe avere una vera opportunità di affrancarsi dalla dipendenza strutturale della sua economia dalle importazioni energetiche. La linearità di tale percorso è compromessa da crisi congiunturali – come quella in atto nell’Est Europa, in Ucraina – che riducono ai minimi termini il periodo di dipendenza dal gas di importazione, e che costringono il Paese a riformulare la transizione con piani alternativi al fine di scongiurare il fallimento delle rinnovabili sul lungo periodo.
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