Il c.d. “Fronte Polisario” (Frente Popular para la Liberación de Saguia el-Hamra y de Río de Oro) è un movimento indipendentista della popolazione saharawi, che in questi giorni sta intrattenendo un incessante scontro con le milizie del Governo marocchino, il quale si è reso autore, nella notte tra il 12 e il 13 novembre, di una operazione militare nella zona cuscinetto del Guerguerat, un lembo di terra lungo 4km confinante con la Mauritania[1].
L’operazione condotta da Rabat, consistente nell’invio di un contingente militare volto a contrastare il blocco del flusso commerciale realizzato dalle forze di resistenza del Fronte Polisario. L’operazione è stata avvertita dalle truppe saharawi come un vero e proprio atto di guerra, in palese violazione dell’accordo di “cessate il fuoco” siglato nel 1991 tra le opposte fazioni del Marocco e dei popoli saharawi.
Nella presente analisi, verranno esaminate le origini storiche del conflitto, che trae origine dal processo di decolonizzazione, con importanti tappe da rinvenire nella seconda metà del secolo scorso.
Si avrà modo, poi, di analizzare gli sviluppi delle ostilità cui si assiste in questi giorni, che presentano immancabili ricadute sull’assetto degli equilibri regionali, in considerazione dei diversi interessi in gioco; infine, verrà presa in considerazione, per una lettura più esaustiva delle ostilità, la qualifica giuridica della Repubblica Araba Saharawi Democratica (c.d. “Rasd”) nell’ambito del diritto internazionale.
[1]ANSA, “Polisario, aggrediti dal Marocco, è iniziata la guerra”, 13 novembre 2020;
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