La grave crisi epidemiologia da Covid-19 che sta investendo tutto il mondo, sta mettendo a dura prova non solo le economie nazionali ma anche e soprattutto l’intero sistema di commercio mondiale basato sulla globalizzazione. La libera circolazione di merci su scala globale ha infatti reso dipendenti molte economie nazionali, soprattutto quelle basate sul trasporto di merci marittime. Appare evidente che in un sistema globalizzato di interscambio le potenze marittime sono fortemente condizionate dall’import export. Inoltre, le congiunture economiche degli ultimi anni avevano portato a catene di produzioni che dipendevano in toto, o in parte, da altre filiere produttive che non risiedono nella stessa nazione. Tale modello economico seppur favorisce gli Stati marittimi, in condizioni normali, li rende estremamente vulnerabili alle crisi internazionali che rallentano la logistica su scala internazionale. Sotto questo aspetto il Covid-19 si è dimostrato come un c.d. Cigno Nero per la globalizzazione del commercio. Tale fenomeno è di maggior impatto per l’Italia, Stato marittimo, che risente anche della sua peculiare posizione geografica.

L’Italia infatti, è più sensibile alla componente geografica della strategia, rispetto agli anglo-sassoni o francesi, per il posizionamento geografico che quest’ultima assume. In quanto penisola rappresenta lo sbocco marittimo dell’Europa Centrale, la cui economia dipende dalle linee principali del traffico marittimo internazionale; inoltre, dividendo in due il Mar Mediterraneo, il nostro Paese diviene una tappa obbligatoria dall’Est all’Ovest e da Nord a Sud per i commerci nell’area.

La posizione strategia della nostra penisola rappresenta certamente un punto di forza per la stessa, ma guardando l’altro lato della medaglia, tale posizione la espone anche a elevati rischi. Come afferma l’Amm. Monteforte‹‹[…]la nostra penisola è un ponte gettato, al tempo stesso, verso l’Africa e verso l’Albania. Non bisogna infatti mai dimenticare che i ponti sono per lo più a doppio senso di circolazione. Quando non pratichiamo una politica espansiva in queste due direzioni, siamo vulnerabili alle iniziative altrui.››[1]. La sua condizione di isolamento geografico, essendo l’Italia circondata dal Mediterraneo, aggravata dalla scarsità di risorse naturali, rendono il nostro Paese dipendente dal commercio marittimo e configurano gli stretti come punti sensibili della nostra Sicurezza.

Tale congiuntura strategica è ancora più evidente rispetto alla crisi internazionale da COVID-19. La riduzione del commercio mondiale, congiuntamente alla crisi economica che investirà i mercati rendono il nostro Paese adesso debole sui traffici marittimi. È evidente il problema di approvvigionamento di materiale che non si produce in Patria, come le dotazioni di protezione individuale, che la Protezione Civile difficilmente riesce a recuperare. Tuttavia, tale congiuntura emergenziale, non sembra aver fermato la criminalità organizzata che attacca i mercantili italiani, o le spedizioni internazionali nelle zone ad alto rischio di pirateria marittima. L’impegno degli Stati nel contrasto all’epidemia e la diminuzione di navi da attaccare sta provocando l’intensificarsi del fenomeno piratesco sui mari nel breve periodo (meno bottino, più pretendenti per la medesimo preda). Tre giorni fa la fregata della Marina Militare italiana a largo della Nigeria sventava un attacco ad un cargo battente bandiera greca.

Di tale visione analitica del rischio sembra essere la G7 International, società di sicurezza privata impegnata nella tutela del naviglio mercantile italiano, che ha annunciato in un comunicato stampa che nel corso di una delle più grandi crisi mondiali che vedono le aziende impegnate a preservare il proprio business, seppur in condizioni ambientali e operative critiche, continua il suo impegno nel settore antipirateria per la Sicurezza delle aziende nazionali nei paesi a rischio.

G7International si configura come unico operatore italiano che continua a garantire sicurezza sulle navi battenti bandiera italiana in transito nella HRA (high risk area). Nonostante il problema COVID19, che comporta notevoli limitazioni nella movimentazione del personale, la società è riuscita a posizionare diversi team nell’area per garantire la protezione delle navi italiane.

La protezione del commercio marittimo per l’Italia risulta assolutamente indispensabile per il contrasto alla crisi, ed un ulteriore rallentamento degli approvvigionamenti nazionali, causato dall’inasprimento dei fenomeni criminali sui mari, come la Pirateria Marittima, potrebbe provocare ulteriori perdite al sistema paese Italia.   

[1]Amm. F.Sanfelice di Monteforte, Come cambia il concetto di sicurezza nazionale in Italia, in http://formiche.net/2015/11/08/come-cambia-il-concetto-di-sicurezza-nazionale-italia/(ultimo accesso: 29 giugno 2016)

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