Ho avuto il piacere di ricevere una copia del nuovo volume “Guerra della informazione” dal collega nonché stimato studioso Giuseppe Gagliano, Presidente del Centro Studi Cestudec, su un tema che sta molto a cuore, non solo alla mia persona, ma all’intero Team di Alpha. Il suo nuovo saggio, in linea con gli studi dell’autore sulla Guerra Economica, mette a “nudo” l’informazione come “moltiplicatore di potenza”, così come definita dal Gen. Carlo Jean nell’introduzione del volume, individuando una dicotomia perfetta tra informazione – guerra ed economia globale.
La manipolazione dell’informazione diviene dunque essenziale sullo scenario globale per la centralità oggi di quella che possiamo definire “geoeconomica dell’informazione”, ossia l’abilità di trasformare il potere comunicativo in vantaggio economico. I campi di battaglia informativi sono estremamente differenti: dall’ambiente, alla salute, dal prestigio e credibilità degli attori che operano sul campo, ed in un contesto di pura “reputation” giocano un grande ruolo le c.d. fake news. Passando dal ruolo delle informazioni nella guerra e nella geopolitica globale, l’autore ci offre alcuni esempi emblematici di guerra economica, non solo portate avanti da Stati, ma anche da privati e, soprattutto, da ONG, troviamo all’interno dello studio un focus molto interessante su Greenpeace che sottolinea come le potenze occidentali e più propriamente gli Stati Uniti abbiano creato lo strumento della lotta umanitaria per scopi strategici. In questo contesto basti pensare alle primavere arabe o alle rivoluzioni colorate più in generale. La nuova concezione di softpower che regge gli equilibri globali e la centralità delle informazioni nell’era digitale hanno essenzialmente invertito gli schemi classici e la semplice lettura buoni-cattivi. Nella parte finale di questo studio l’Autore invita gli attori impegnati nella guerra economica ad utilizzare in maniera “strutturata e strategica” l’informazione attraverso la rete.
Ho trovato estremamente significativo il focus che l’autore ha posto al pensiero che alimenta i rischi c.d. cyber, esaminando il problema delle informazioni e non dello strumento con cui si veicolano, il “world wide web”. Un modo di affrontare il problema alla sua essenza ed un invito rivolto a tutti gli operatori di Sicurezza, siano essi pubblici o privati, che si concentrano sulla messa in sicurezza dello strumento informatico senza considerare che ci troviamo al centro di un conflitto dell’informazione geoeconomico.
Gaetano Mauro Potenza