Sin dai tempi di Deng Xiaoping, la Cina ha guardato alla scienza e alla tecnologia come strumenti critici per superare problemi strutturali interni quali, ad esempio: la tensione tra le enormi necessità materiali della nazione e la sua produttività relativamente in ritardo rispetto alla domanda. Problematiche che tradizionalmente si sono manifestate sia nella povertà materiale comparata che nella debolezza di una parte della classe di governo a rispondere a queste problemi. Per cercare di porre rimedio a queste questioni negli ultimi due decenni si è assistito ad un grande “balzo in avanti” della conoscenza tecnica cinese la quale è stata ottenuta non solo attraverso considerevoli sforzi interni ma anche attraverso l’acquisizione e talvolta il furto vero e proprio del know-how ritenuto necessario a far progredire il più rapidamente possibile la tecnologia cinese. Nell’ambito di questa politica Pechino ha portato avanti un importante progetto di informatizzazione, politica che si è tradotta a livello governativo nel dare una parvenza di trasparenza agli affari dello stato, con l’apertura di siti del governo e dei ministeri ed anche con l’ampliamento della possibilità di accesso a Internet per consentire una migliore fornitura dei servizi pubblici.

Questo programma ha servito obiettivi multipli, a volte contraddittori, compreso lo sviluppo sociale ed economico, ma anche l’espansione della capacità del governo centrale di ottenere informazioni sulle iniziative locali. Di conseguenza, il suo record di implementazione è misto. Da una parte il tasso di penetrazione di internet in Cina è in rapida crescita, dall’altra la mancanza di attenzione alla sicurezza e alla compatibilità ha portato a gravi problemi infrastrutturali e di sicurezza che ancora oggi preoccupano il governo cinese.

Se nel 2016 si era assistito al varo della nuova politica circa la Cyber Security, secondo la quale si andranno ad imporre regolamenti assai più stringenti alle compagnie tecnologiche che operano nel territorio del gigante asiatico. A metà del 2017 (il 20 Luglio) Pechino ha emesso un nuovo programma elaborato dal Consiglio di Stato cinese, chiamato ” Next Generation Artificial Intelligence Development Plan” (新一代人工智能发展规划)”.

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