Con il termine paramilitarismo si intendono quei gruppi armati organizzati che, pur non appartenendo formalmente alle forze militari di uno Stato, sono strutturati ed inquadrati gerarchicamente in maniera simile ad un corpo armato ufficiale. In alcuni casi questi gruppi sono organizzati direttamente dallo Stato, al servizio dei suoi interessi, pur operando al di fuori della legge; altre volte, agiscono in opposizione alle forze armate di un paese.

Al contrario di quanto comunemente si crede, questo fenomeno non è recente. I francesi, già negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, durate la fase di repressione dei movimenti indipendentisti nelle colonie di Indocina e Algeria, crearono organizzazioni paramilitari o squadroni della morte come strategia “controinsurgente”, che praticarono torture, sparizioni forzate ed esodi, convinti che avrebbero raggiunto la vittoria esercitando il maggior controllo possibile sulla popolazione civile.

Questa idea verrà poi ripresa nei fondamenti ideologici della “Dottrina di sicurezza nazionale”, matrice del paramilitarismo in America Latina.

La battaglia di Algeri divenne presto un modello di guerra controrivoluzionaria, e cominciò ad essere studiata ed insegnata in diverse scuole di guerra, tra cui la Scuola Superiore di Guerra di Buenos Aires dove, dal 1961, studiarono militari di 14 paesi, inclusi gli Stati Uniti…

 

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