Mosul è la seconda città più importante dell’Iraq dopo la capitale Baghdad, è la più grande città a maggioranza sunnita di tutto il Paese (notoriamente a maggioranza sciita), ed è il più grande centro urbano in tutto lo Stato rimasto per anni sotto il controllo dei terroristi dell’IS.

Per la sua storia, che vide fino a pochi anni fa anche la presenza di una grande comunità cristiana, Mosul è stata considerata l’emblema del multiculturalismo in Iraq.

Questi elementi basterebbero per capire come sia fondamentale per le truppe curde e irachene riconquistare questo territorio. Non dimentichiamo che fu proprio per la forza simbolica di questa città che il sedicente califfo e capo dell’IS al-Baghdadi annunciò a Mosul la nascita dello Stato islamico.

A Mosul, inoltre, esiste una diga che permette di sfruttare le acque del fiume Tigri per il sostentamento della popolazione e la produzione di energia elettrica non solo per la città, ma per una buona parte dell’Iraq. Anche questa diga, seppur per un breve periodo, è stata tenuta sotto controllo dagli uomini di al-Baghdadi, con tutti i rischi del caso, di cui si discuterà nei paragrafi successivi.

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