Il 2017 sarà il venticinquesimo anno d’intervento della comunità internazionale in Somalia. Dal 1992 ad oggi abbiamo assistito a differenti tipologie di iniziative (con diversi obiettivi) condotti da diversi attori e finalizzati alla risoluzione degli innumerevoli problemi interni del paese (instabilità politica, economica, sociale e di sicurezza). Nonostante questi sforzi la Somalia continua a essere lontana da una vera stabilizzazione e contemporaneamente i costi delle operazioni della NATO, dall’Unione Africana e dalla comunità internazionale in generale stanno progressivamente diventando insostenibili nel lungo periodo.

Negli ultimi 25 anni è stata fornita assistenza politica a diversi governi di transizione ma il governo centrale non è capace di proiettare la sua autorità sul suolo nazionale. L’attuale Governo Federale di Transizione (GFT) non è riuscito a dare al paese una qualsiasi forma di stabilità politica né tantomeno a disarmare le diverse milizie presenti all’interno del paese. Sono state spese somme ingenti nell’addestramento della polizia locale, ma il banditismo continua a imperversare a causa di un’economia inesistente e di una guerra civile che si autoalimenta anche grazie all’intersezione di diversi traffici illeciti. Abbiamo assistito all’ascesa di movimenti islamisti come “Al-Shabaab” di cui abbiamo sconfitto diversi generali, ma questi stessi movimenti non sono stati debellati, anzi sono ancora presenti nel Paese e continuano a portare avanti la loro guerra.

Dati questi presupposti, bisognerebbe cominciare a chiedersi se alcuni dei nostri errori nella gestione della crisi somala non derivino più da una nostra percezione della Somalia stessa. Lo scopo di questo studio è rispondere al quesito che cos’è la Somalia a livello di teoria geopolitica. Infatti, per pianificare e implementare una soluzione al caos attuale è opportuno ripensare la nostra percezione della Somalia come entità geopolitica insieme alle cause dell’odierna instabilità. Per rispondere alla domanda di ricerca analizzeremo il ruolo del regime di Siad Barre in quanto motore e radice dell’attuale anarchia. In seguito, cercheremo di analizzare in maniera critica il concetto di Somalia come “failed state”. Nella parte conclusiva di questo report proporremo una definizione alternativa della Somalia, come territorio a potere decentrato, dopo aver analizzato le diverse percezioni geopolitiche del paese per gli attori presenti sul campo: i clan, le potenze regionali e il mondo del crimine.

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