Secondo le valutazioni di alcuni siti specializzati in materia, al momento vi sono più di 30 conflitti in corso che coinvolgono almeno uno stato. La percezione comune, derivante dalla limitata conoscenza di ciò che accade al di fuori dei propri confini, è che la conflittualità sia limitata esclusivamente a due teatri, Afghanistan e Iraq, ovvero laddove i nostri soldati sono direttamente impegnati. Il contrasto alla minaccia rappresentata dal sedicente Stato Islamico non è percepito come un conflitto, ma derubricato ad una semplice caccia ad alcuni fanatici religiosi. Queste percezioni, benché perfezionabili, non sono del tutto errate, perché l’attuale scenario internazionale è molto complesso e mostra che il fenomeno guerra si va caratterizzando per un sempre maggiore particolarismo che, lungi dall’esaurirsi sul terreno dottrinario, si allarga alla dimensione politica, sociale, tecnologica e culturale. Tale allargamento conduce all’individuazione di nuove tipologie di conflitti che si differenziano dalla guerra convenzionale poiché non ci sono esclusivamente due o più stati che si fronteggiano per mezzo dei loro eserciti, ma vi è l’intersezione di numerosi e diversi fattori.

Contenuti

  1. I conflitti asimmetrici e i nuovi attori globali
  2. L’asimmetria quantitativa
  3. L’asimmetria qualitativa
  4. Le guerre recenti e la minaccia terroristica
  5. Come si affronta la minaccia asimmetrica

Iscriviti alla newsletter.

Resta sempre aggiornato sulle nostre novità.