La guerra in Afghanistan è iniziata il 7 ottobre del 2001 con l’operazione multinazionale a guida americana “Enduring Freedom”. L’invasione dei territori controllati dai talebani è stata portata avanti inizialmente da parte dell’Alleanza del Nord, organizzazione politico-militare formata dall’unione di più gruppi combattenti afghani, precedentemente in lotta tra loro, unitisi in virtù della loro ostilità nei confronti dei talebani. In un primo momento il supporto degli Stati Uniti si limitò all’ambito tattico, aereo e logistico delle truppe locali, solo in una fase successiva, dopo la presa di Kabul, furono inviati dei soldati americani (insieme ai britannici) sul territorio. L’operazione Enduring Freedom nacque nel contesto della strategia americana per la guerra contro il terrorismo internazionale iniziata in seguito agli attacchi dell’11 settembre contro le Torri Gemelle. Nel 2006, con buona parte del territorio riconquistato ma con i talebani che continuavano ad attuare cruente offensive, un missione NATO (ISAF) subentrò alle truppe americane. ISAF si è conclusa soltanto nel 2015, con l’inizio delle trattative di pace con i talebani, lasciando spazio alle forze di assistenza internazionale che operano tutt’oggi sotto il nome di “Resolute support”. Nonostante questo gli attacchi dei talebani non sono mai cessati e nel frattempo si sta espandendo sempre di più l’ormai nota organizzazione terroristica Daesh.
Indice
- Introduzione – p.4
- La dottrina per l’approccio multidimensionale ai teatri di crisi – p.5
- La messa in pratica di tale dottrina in Afghanistan – p.7
- Conclusioni – p.8